
Quanto è accaduto ha lasciato i presenti senza parole: due turisti italiani, rispettivamente un romano ed un cremonese, sono stati attaccati da uno squalo nelle acque del Mar Rosso.
Sono due turisti italiani le vittime dell’attacco di uno squalo avvenuto nelle acque di Marsa Alam, in Egitto, a largo della spiaggia del Sataya Resort.
Dopo l’incidente le autorità egiziane hanno chiuso l’area ai bagnanti per due giorni, specificando che l’attacco è avvenuto in acque profonde e al di fuori dell’area balneabile.
Subito dopo è stata ordinata la formazione di un comitato urgente in coordinamento con il Governatorato del Mar Rosso per determinare le cause dell’incidente.
A dare la notizia – poi confermata da fonti della Farnesina – che si tratta di italiani è stato il console di Mosca a Hurghada per rassicurare che le vittime non sono russe.
Intanto, sono state informate le famiglie dei coinvolti e i diplomatici italiani stanno fornendo assistenza ai parenti del defunto. Come ha dichiarato anche l’ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Araba d’Egitto, Michele Quaroni, al Tg2: «Le autorità egiziane hanno immediatamente avviato una inchiesta e hanno imposto il divieto di balneazione nella zona.
Questo è quanto sappiamo per il momento. Continuiamo a tenerci in stretto contatto con le famiglie dei connazionali, in queste ore e nei prossimi giorni».
Dinamiche dell’incidente
- Luogo: L’attacco è avvenuto in acque profonde, a circa 50 metri dal pontile e al di fuori dell’area balneabile del resort
- Circostanze: I due turisti stavano facendo snorkeling quando sono stati attaccati. Il ministero dell’Ambiente egiziano ha dichiarato che la balneazione era vietata in quella zona
- Risposta delle autorità: Dopo l’incidente, le autorità hanno chiuso l’area al pubblico per due giorni e hanno avviato un’indagine per determinare le cause dell’attacco

Salvatore Riela è un giornalista e fondatore di Oltremare Magazine, noto per la sua passione per il giornalismo d’inchiesta. Si impegna a fornire notizie accurate e approfondite, illuminando le “terre dimenticate” e promuovendo una comprensione più profonda delle relazioni internazionali. La sua missione è quella di informare ed educare i lettori, sottolineando l’importanza di un’informazione etica e responsabile.