
“Un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono d’una chitarra” – Jim Morrison
Sono passati cinquant’anni ma mai nessuna frase è riuscita più a rendere coerentemente la cruda realtà del mondo in cui viviamo al giorno d’oggi: in cui il boato delle bombe risuona nei cieli, il terrore delle persone raffredda le loro anime, i giovani non vanno a scuola ma imparano a combattere.
Sembra come se il mondo si fosse fermato, come se tutta la cattiveria e l’ingiustizia umana fosse esplosa come un fulmine a ciel sereno.
Eppure in molti descrivono la musica come fattore comune a tutte le cose, capace di descrivere ogni situazione, persino le più spiacevoli come la guerra.
La musica riesce a rappresentare ogni sentimento ed emozione, la paura, la rabbia, il dolore, l’amore. In un periodo in cui molte città del mondo sono state rase al suolo, portando via vite innocenti, Amelia Anisovych ci insegna come la musica ci salva, persino in un bunker ucraino anti-aereo.
Era nascosta all’interno di un bunker anti-aereo di Kiev, mentre nei cieli ucraini rimbombavano gli atroci suoni dei bombardamenti in corso.
E lei, per portare un po’ di speranza a se stessa e agli altri, e per esorcizzare la paura che la attanagliava, ha iniziato a cantare la canzone Let it go, del film di animazione Frozen.
Si tratta di Amelia Anisovych, una bambina ucraina di soli sette anni, che viene ripresa con il telefonino.
…ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.

Salvatore Riela è un giornalista e fondatore di Oltremare Magazine, noto per la sua passione per il giornalismo d’inchiesta. Si impegna a fornire notizie accurate e approfondite, illuminando le “terre dimenticate” e promuovendo una comprensione più profonda delle relazioni internazionali. La sua missione è quella di informare ed educare i lettori, sottolineando l’importanza di un’informazione etica e responsabile.