
L’analisi del tasso di anzianità in Italia e della migrazione giovanile rivela una situazione demografica preoccupante, caratterizzata da un forte invecchiamento della popolazione e da una significativa emigrazione di giovani.
Tasso di Anzianità in Italia
Negli ultimi decenni, l’Italia ha registrato un notevole invecchiamento della sua popolazione. Secondo i dati ISTAT, nel 2022 si contavano 193 persone di età superiore ai 65 anni ogni 100 giovani sotto i 15 anni, un incremento significativo rispetto ai 46 over 65 per ogni 100 giovani nel 197.
Questo fenomeno ha portato a un indice di vecchiaia che continua a crescere, con proiezioni che indicano un possibile collasso del sistema pensionistico se non si interviene con politiche adeguate.
Proiezioni Future
Le proiezioni demografiche suggeriscono che entro il 2050, il rapporto tra la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) e quella non lavorativa (0-14 e oltre 65 anni) potrebbe stabilizzarsi su un rapporto di uno a uno.
Questo squilibrio avrà ripercussioni significative sul sistema previdenziale e sulla spesa pubblica, con una previsione che indica un aumento della spesa per gli anziani fino al 28% del PIL entro il 2040.
Giovani in Emigrazione
Parallelamente all’invecchiamento della popolazione, l’Italia sta affrontando una fuga di giovani talenti. Negli ultimi anni, molti giovani italiani hanno scelto di lasciare il paese per cercare opportunità lavorative all’estero. Questo fenomeno è accentuato da fattori come la disoccupazione giovanile elevata e la mancanza di prospettive professionali soddisfacenti.
Impatti della Migrazione Giovanile
La migrazione giovanile non solo impoverisce il capitale umano del paese, ma contribuisce anche a un ulteriore squilibrio demografico. Si stima che la perdita di circa 7,2 milioni di lavoratori nei prossimi decenni possa aggravare ulteriormente la situazione economica e sociale dell’Italia.
La combinazione di un tasso di fertilità tra i più bassi d’Europa (1,23 nel 2023) e l’emigrazione dei giovani crea un ciclo difficile da interrompere.
L’Italia è uno dei Paesi più “vecchi” dell’Ue.
Al 1° gennaio 2022, in Italia, la popolazione residente ammonta a 59.030.133 individui.
Nel 2021, alle conseguenze dirette e indirette della pandemia da Covid-19 sulla dinamica demografica osservate nel 2020, si aggiungono gli effetti recessivi dovuti al calo delle nascite. Il decremento della popolazione residente (-0,3% rispetto all’anno precedente) è dovuto in larga misura alla dinamica naturale.
Segnali positivi si registrano per la dinamica migratoria, in aumento rispetto al 2020. In Italia, al 1° gennaio 2022, risiedono circa 5 milioni di cittadini stranieri, che costituiscono l’8,5% della popolazione residente. L’83,8% dei cittadini stranieri residenti in Italia si concentra nel Centro-Nord.
I cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia, all’inizio del 2022, sono circa 3 milioni e 561 mila.

Salvatore Riela è un giornalista e fondatore di Oltremare Magazine, noto per la sua passione per il giornalismo d’inchiesta. Si impegna a fornire notizie accurate e approfondite, illuminando le “terre dimenticate” e promuovendo una comprensione più profonda delle relazioni internazionali. La sua missione è quella di informare ed educare i lettori, sottolineando l’importanza di un’informazione etica e responsabile.