
Il leader della Corea del Sud è stato arrestato nel tentativo di imporre la legge marziale. “Lo stato di diritto è crollato, rispetto una misura illegale per evitare spargimenti di sangue” – sono le dichiarazioni del Presidente qualche attimo prima dell’arresto.
Qualche giorno fa il presidente aveva imposto la legge marziale, una legge che abolisce ogni forma di democrazia e di libertà al popolo, servendosi delle continue minacce da parte della Corea del Nord e del clima teso nel panorama globale.
La legge marziale è rimasta in vigore per circa 6 ore, quando le forze dell’ordine coreane hanno tentato di interrogare il presidente, il quale si era rifugiato nella sua abitazione a Seoul.
Dopo un primo tentativo di arresto, gli investigatori dell’Anticorruzione di Seoul sono riusciti a rompere le barriere delle guardie di sicurezza fuori il palazzo del presidente, per poi arrestare lo stesso Yoon Suk Yeol.
Durante i primi interrogatori il presidente si è rifiutato di rispondere, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Subito dopo essere portato via in un automobile presidenziale, senza manette, ha dichiarato di rispettare l’arresto per evitare spargimenti di sangue.
La legge marziale, seppur durata sei ore, ha gettato la Corea del Sud nell’ansia e nel caos generale, scaturendo nel giro di poche ore molte manifestazioni da parte dell’opposizione. Ancora una volta la Corea del Sud si mostra divisa in due in campo politico, contrastando ogni forma di opposizione alla democrazia.
La procedura di fermo del Presidente Yoon Suk Yeol
Dopo 48 ore di fermo, gli investigatori dovranno decidere se emanare un mandato di cattura di una durata massima di 20 giorni oppure rilasciarlo.
Nel frattempo la Corte costituzionale continua a deliberare sul suo impeachment, in quanto il Presidente potrebbe essere reintegrato nella sua carica politica-governativa.
Il momento dell’arresto
Avvenuto dopo l’irruzione di circa 120 agenti, l’arresto si è verificato intorno alle 07:30 del mattino. Dopo una perquisizione di ben tre ore, il fermo è stato formalizzato ed il presidente è stato portato via, circa verso le 10:33 (le 02:33 in Italia)
Ricordiamo inoltre che il 3 gennaio scorso, le guardie presidenziali avevano creato una vera e propria barriera per vietare l’accesso nella residenza del presidente. Così il primo tentativo di arresto è fallito, al fine di non sfociare in uno scontro armato. Le forze dell’ordine hanno dovuto inoltre far fronte ai sostenitori del presidente, i quali si erano posizionati nei dintorni della casa per rendere ancor più complesso l’arresto.

Salvatore Riela è un giornalista e fondatore di Oltremare Magazine, noto per la sua passione per il giornalismo d’inchiesta. Si impegna a fornire notizie accurate e approfondite, illuminando le “terre dimenticate” e promuovendo una comprensione più profonda delle relazioni internazionali. La sua missione è quella di informare ed educare i lettori, sottolineando l’importanza di un’informazione etica e responsabile.