
La pizza è molto più di un semplice piatto: è un simbolo di convivialità, tradizione e creatività culinaria che ha conquistato il mondo.
Le sue origini affondano le radici nella storia antica, ma è a Napoli, nel XIX secolo, che la pizza come la conosciamo oggi ha preso forma.
Questo articolo esplorerà la storia della pizza, le sue varianti e il suo impatto culturale a livello globale.
Origini storiche
Le origini della pizza possono essere rintracciate nell’antichità, con l’uso di focacce piatte condite con vari ingredienti. Già gli antichi greci e romani preparavano una sorta di pane piatto con erbe e olio d’oliva.
Tuttavia, è a Napoli che la pizza ha assunto la sua forma moderna. Nel 1889, il pizzaiolo Raffaele Esposito creò la “Pizza Margherita” in onore della regina Margherita di Savoia.
Questa pizza era composta da pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentando i colori della bandiera italiana: rosso, bianco e verde.
La pizza napoletana: patrimonio dell’umanità
Nel 2017, l’arte del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Questo riconoscimento sottolinea l’importanza della tradizione culinaria napoletana e il suo ruolo nella cultura locale.
La vera pizza napoletana deve rispettare rigorosi standard di preparazione: l’impasto deve essere fatto con farina di grano tenero, acqua, sale e lievito; deve essere lavorato a mano e cotto in un forno a legna a una temperatura di circa 485°C per circa 60-90 secondi.
Varianti regionali in Italia
Mentre la pizza napoletana è la più famosa, l’Italia offre una varietà di stili regionali.
A Roma, ad esempio, la pizza è sottile e croccante, spesso servita in grandi teglie da cui viene tagliata a fette. In Sicilia, si trova la “sfincione”, una pizza alta con pomodoro, cipolla e formaggio. Altre varianti includono la “pizza al taglio”, tipica delle rosticcerie romane, e la “pizza bianca”, che non prevede salsa di pomodoro.
La diffusione globale della pizza
Negli anni ’50 e ’60, la pizza ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti grazie all’immigrazione italiana.
Negli anni ’80, ha guadagnato popolarità in tutto il mondo. Oggi, ogni paese ha sviluppato le proprie varianti della pizza. Negli Stati Uniti, ad esempio, la pizza “New York style” è caratterizzata da una base sottile e croccante che può essere piegata a metà per mangiarla facilmente.
Al contrario, la pizza “Chicago deep-dish” presenta una crosta alta e profonda che funge da contenitore per abbondanti ripieni.
Innovazioni culinarie
La versatilità della pizza ha portato a innovazioni culinarie che sfidano le tradizioni. Oggi possiamo trovare pizze gourmet con ingredienti esotici come tartufo, foie gras o frutti di mare.
Anche le opzioni vegane e senza glutine hanno guadagnato popolarità negli ultimi anni per soddisfare le esigenze dietetiche diverse.Inoltre, i ristoranti di pizzerie stanno sperimentando nuove tecniche di cottura.
Alcuni utilizzano forni a gas o elettrici per raggiungere temperature elevate simili a quelle dei forni a legna, mentre altri si avventurano nell’uso di ingredienti biologici o locali per creare pizze uniche.
La pizza come simbolo di convivialità
Oltre alla sua deliziosa bontà, la pizza rappresenta anche un momento di socializzazione.
È un piatto che si condivide facilmente tra amici e familiari ed è spesso presente in occasioni speciali come feste o riunioni.
La cultura della pizza promuove l’idea di convivialità; non è raro vedere persone riunirsi attorno a una tavola con diverse pizze da assaporare insieme.

Salvatore Riela è un giornalista e fondatore di Oltremare Magazine, noto per la sua passione per il giornalismo d’inchiesta. Si impegna a fornire notizie accurate e approfondite, illuminando le “terre dimenticate” e promuovendo una comprensione più profonda delle relazioni internazionali. La sua missione è quella di informare ed educare i lettori, sottolineando l’importanza di un’informazione etica e responsabile.